112022Lug
Riabilitazione post ictus: dati e ricerche dimostrano che la riabilitazione è insufficiente in un caso su tre.

Riabilitazione post ictus: dati e ricerche dimostrano che la riabilitazione è insufficiente in un caso su tre.

I dati delle indagini condotte sui malati e sui medici rivelano che il 17% delle persone colpite valuta scarsa la propria qualità di vita.Parola d’ordine: prevenzione!

Riabilitazione post ictus: i dati delle ultime ricerche rilevano che la riabilitazione è insufficiente in un caso su tre.
In Italia l’ictus è la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie e la prima causa di disabilità.
Le persone che nel nostro Paese hanno avuto un ictus e sono sopravvissute sono oggi 913.000.
Per sensibilizzare la popolazione italiana su tema ictus e il post evento acuto, l’Italian Stroke Association, Associazione Italiana Ictus ha avviato la campagna “Strike on stroke” nell’ambito della quale sono state promosse due ricerche, una rivolta ai clinici che si occupano della malattia e l’altra riferita ai pazienti colpiti. Sono stati coinvolti 250 pazienti, assistiti in strutture sanitarie italiane.

I dati emersi dalla ricerca evidenziano che : l’89% dei pazienti ammette di aver riscontrato miglioramenti, sia neurologici che fisici, in seguito ai trattamenti riabilitativi. Il 34% considera l’esperienza insufficiente e il 17% giudica scarsa la propria qualità di vita.
La metà dei malati chiede inoltre più informazioni sulle terapie riabilitative e anche un rapporto più continuativo con lo specialista neurologo. Oltre il 38% inizia il recupero in una struttura sanitaria diversa rispetto a quella in cui è avvenuto il ricovero. L’indagine è stata presentata recentemente al Ministero della Salute.

Il progetto “Strike on Stroke” è stato promosso dalla Società Scientifica e realizzato grazie al contributo di Ipsen S.p.A. Mauro Silvestrini, Presidente ISA-AII ci ricorda che l’ictus può essere sconfitto grazie alla prevenzione e ad un intervento terapeutico tempestivo e alle cure innovative oggi disponibili In Italia.
Risulta però ancora deficitaria la presa in carico della fase acuta, che invece è fondamentale quando si tratta di una patologia pericolosa ed invalidante come l’ictus.
Fino al 38% dei pazienti presenta spasticità ad oltre un anno dall’evento e le difficoltà nell’accesso alle terapie sono state ben evidenziate nell’ indagine condotta.
E’ importante proseguire in una campagna di informazione e sensibilizzazione incentrata proprio sulla riabilitazione e la qualità della vita. Si tratta di temi finora trascurati tanto nella pratica clinica che nella comunicazione.
Il progetto di ISA-AII, ha realizzato anche uno spot di grande impatto, realizzato con l’attore Massimo Lopez.

Riabilitazione post ictus: L’Italian Stroke Association, Associazione Italiana Ictus ha avviato la campagna “Strike on stroke” nell’ambito della quale sono state promosse due ricerche, una rivolta ai clinici che si occupano della malattia e l’altra riferita ai pazienti colpiti.

Una delle ultime ricerche sull’ictus dimostra che la riabilitazione è insufficiente in un caso su tre.
La metà dei malati chiede più informazioni sulle terapie riabilitative e anche un rapporto più continuativo con lo specialista neurologo.

Nei mesi scorsi è stata inoltre realizzata una ricerca-indagine su 250 medici.
Dallo studio emerge che in medico su tre confessa di non avere a disposizione PTDA-protocolli-linee guida per indirizzare i malati nei reparti di riabilitazione.
Il 38% invece lavora in unità neurovascolari dove non viene effettuata una presa in carico riabilitativa, prima della dimissione del paziente.
Sei medici su dieci ammettono di non sapere se esistono normative regionali per la definizione di un percorso riabilitativo. Preoccupano anche i ritardi che si accumulano, visto che per il 64% degli specialisti trascorrono in media più di sette giorni dal momento dell’acuto all’arrivo nel reparto di riabilitazione. Quest’ultima è davvero una fase complessa della gestione della malattia e contempla diversi possibili trattamenti: si può agire con lo stretching e il rinforzo muscolare oppure con il ricorso ad altri trattamenti fisici. La gestione del dolore avviene attraverso la somministrazione di analgesici specifici. Esistono anche delle terapie farmacologiche contro la spasticità come i miorilassanti ad azione periferica, tra cui spicca la tossina botulinica. Oggi viene considerata la cura più efficace contro la spasticità di tipo focale.

Ad oggi prosegue una riflessione comune su come si può migliorare la gestione del percorso del paziente, a livello nazionale e regionale, assicurando un processo più fluido tra diagnosi, trattamenti e follow-up.

Per visite e consulenze, ecco dove siamo:

Centro diurno post ictus Milano: la sede è in via Teodosio, 4  e n. 12
– tel. 02.70638795
Centro diurno post ictus Bergamo: la sede è a Pedrengo in via Moroni, 6
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Per approfondimenti:
https://www.traumacranico.net
https://www.cooperativaprogettazione.it/riabilitazione-ictus-milano/
https://isa-aii.com/campagna-strike-on-stroke/

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