242023Apr
Lesioni cerebrali dopo i 65 anni: le possibilità di un completo recupero

Lesioni cerebrali dopo i 65 anni: le possibilità di un completo recupero

Non sprecare tempo e opportunità

Lesioni cerebrali over 65 anni da ictus, traumi o malattie cerebrali. Cosa succede a queste persone? Spesso viene offerto un unico percorso: l’ingresso in una RSA.
Ma non è un “buon progetto di vita”! Il percorso di “cura” per i pazienti con cerebrolesione acquisita che invecchiano, molto spesso smette di fornire garanzia di continuità, “di senso” e di azioni professionali coerenti con i principi di efficacia, appropriatezza ed efficienza clinica.

Invecchiamento non presuppone diminuzione di cure e di riabilitazione

Un “sistema di cura” della rete diversificata di presidi e servizi orientati alle gravi cerebrolesioni acquisite, necessita di una forte integrazione organizzativa.
Questo tipo di integrazione operativa e “logistica” sembra perdere qualsiasi pianificazione e progettualità quando il paziente con grave cerebrolesione acquisita invecchia.
Con l’invecchiamento di questi pazienti il percorso di “intervento” non viene più immaginato nel “dettaglio”, concentrandosi sui bisogni dell’utente, dei familiari e dei caregiver; ma ruota intorno alla sola variabile legata all’età biologica del paziente.

Il percorso di “cura” delle persone che invecchiano smette di fornire al paziente e alla sua famiglia, garanzia di continuità “di senso” di azioni professionali coerenti con i principi di efficacia, appropriatezza ed efficienza clinica, viene offerto un unico percorso: l’ingresso in una RSA.

La conseguenza è che la specificità di interventi per questo tipo di pazienti perde appropriatezza dopo i 65 anni: il rischio è che non si possa sfruttare appieno il potenziale di recupero del paziente o il mantenimento delle risorse presenti attive.
Inoltre, bisognerebbe chiedersi anche come possa fare il personale che opera in una RSA a gestire pazienti complessi, ma con una loro specificità di intervento e di azione differente da altri tipi di pazienti che invecchiano o che addirittura sono affetti da patologie degenerative, con instabilità clinica.
Il pericolo è di utilizzare inutilmente misure di assistenza che potrebbero essere evitate e di attivare danni secondari: spesso vengono proposti interventi assistenziali, quando il paziente potrebbe trarre giovamento da interventi riabilitativi specifici (fisioterapici, logopedici, neuropsicologici) o che in qualsiasi caso rappresentano un mantenimento necessario.

E’ indispensabile che i pazienti ricevano gli interventi appropriati, da parte dei professionisti giusti e nelle strutture appropriate, per ogni fase del loro percorso riabilitativo, senza inutili e dannose interruzioni o gravi modifiche degli obiettivi e delle modalità operative.
Tutto questo deve permanere ed essere garantito anche quando un paziente con esiti da ictus, traumi o malattie cerebrali invecchia. Per questo è necessario costruire un percorso residenziale specifico , ad esempio una  RSA specifica per persone con Lesioni Cerebrali Acquisite  (GCA) che invecchiano.

Per maggiori informazioni consultare i seguenti link:
http://www.cooperativaprogettazione.it/centro-di-riabilitazione-residenziale
https://www.traumacranico.net/

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