172014Nov
Elogio alle lentezze: come il lavoro della grave cerebrolesione deve fare i conti con i “tempi di produzione”.

Elogio alle lentezze: come il lavoro della grave cerebrolesione deve fare i conti con i “tempi di produzione”.

Reinserimento sociale e lavoro vanno di pari passo?

Chi si occupa di lavoro del post-cerebrolesione sa che non è così. Il reinserimento sociale comprende un insieme di fattori articolati e compositi, dei quali il lavoro è solo una componente. Ma lavorare aiuta. Consente di riprendere un ruolo sociale e familiare, fa crescere l’autostima e mette in condizione di pensare all’autonomia economica e di conseguenza a un progetto di vita autosufficiente.
Ma spesso il lavoro del post-cerebrolesione deve fare i conti con un aspetto importante: la lentezza.
Alcune abilità residue delle persone con GCA, sia di gestione della vita quotidiana che del lavoro, si esprimono e trovano il loro compimento con tempi di realizzazione molto lunghi.
La lentezza comporta alcune difficoltà organizzative familiari importanti complessivamente accettabili, ma è un elemento di grande ostacolo per la realizzazione di attività produttive e lavorative.
La lentezza spesso si accompagna a metodicità e precisione, ma nel sistema produttivo attuale i tempi hanno il sopravvento su tutti gli aspetti lavorativi.
Ma la lentezza deve essere un valore, deve essere il primo passo per l’acquisizione di competenze, deve essere non solo accettata ma apprezzata. Da qui la necessità di impostare sistemi produttivi e di lavoro che accettino la lentezza, ne facciano una specificità e una risorsa.
Compito dell’organizzazione e del sistema produttivo è integrare nel ciclo di lavoro anche persone con capacità diverse, per le quali attività realizzate con lentezza non sono un vincolo ma un aspetto del percorso produttivo.

Per maggiori informazioni consultare il seguente link:
https://www.traumacranico.net/cooperativa-b/

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